#48 - FAVOLE CONTRO L'ARMAGEDDON
- Hey Siri, ami Google?
- Cosa posso aiutarti a cercare?
- Ahahahah.
Le nostre ragazzine più grandi si divertono molto a far diventar matta l’assistente vocale. Adesso anche coinvolgendola in discussioni surreali.
Francesca ed io sorridiamo guardandole gioire e inaugurare il quotidiano momento “della stupidera”, quello che arriva quasi sempre dopo pranzo o a fine cena, soprattutto se il menu è a base di carboidrati. Scuotendo la testa con finta disillusione, ci guardiamo negli occhi complici.
Troppo divertente, se non fosse che qualcuno - noi, per l’esattezza - dovrà fermare quell’Armageddon, prima che sia troppo devastante. Di solito, infatti, le risate a crepapelle, quelle che quasi tolgono il respiro, arrivano dal bagno, dove il trio di sorelle va ufficialmente per lavarsi i denti… e invece, raggiungendo la gang per controllare che tutto vada bene, troviamo spesso un groviglio di bimbe sdraiate a terra, intente a farsi il solletico a vicenda.
Francesca ed io sorridiamo guardandole gioire e inaugurare il quotidiano momento “della stupidera”, quello che arriva quasi sempre dopo pranzo o a fine cena, soprattutto se il menu è a base di carboidrati. Scuotendo la testa con finta disillusione, ci guardiamo negli occhi complici.
Troppo divertente, se non fosse che qualcuno - noi, per l’esattezza - dovrà fermare quell’Armageddon, prima che sia troppo devastante. Di solito, infatti, le risate a crepapelle, quelle che quasi tolgono il respiro, arrivano dal bagno, dove il trio di sorelle va ufficialmente per lavarsi i denti… e invece, raggiungendo la gang per controllare che tutto vada bene, troviamo spesso un groviglio di bimbe sdraiate a terra, intente a farsi il solletico a vicenda.
Star dello show improvvisato spesso è la piccola Bianca: passando in corridoio butto l’occhio e la vedo ideare una nuova performance... ha sulle spalle a mo dì pecorella, il tappetino del bagno. Sembra proprio una pastorella. Occhietti furbissimi, tiene le sorelle in equilibrio sul filo magico dei tempi comici, pronta a combinare il guaio finale, per farle scoppiare in fragorose risa. Rallento il passo e prima ancora di poter proferire parola la quattrenne mi vede.
- Tu tranquillo!
Fulminato come un tecnico del teatro che, muovendosi dietro le quinte, disturba la diva.
E poi subito tutte a sbellicarsi, a spanciarsi, mollando spazzolini e tubetti di dentifricio con la coda gonfia e la zona tappo piatta.
Anche la mamma, da lontano, ridacchia della situazione, sentendomi messo in riga dalla piccoletta, che è ormai in fase “up” come la giovane aliena LU-LA dell’ultimo film di Shaun la Pecora, Farmageddon, nella mitica scena del supermercato. Da vedere assolutamente:
Proprio come LU-LA Bianca (ma non solo lei, a dirla tutta) ogni tanto sembra in preda alla foga di combinare qualcosa di divertente, come se fosse una missione da compiere nel minor tempo possibile.
Accade “quando gli zuccheri vanno in circolo” riassume la mamma dottoressa.
Finito il piccolo circo, noi adulti ci chiediamo quanto pesi realmente per una bambina dell’asilo questo lungo isolamento da tutto il mondo che normalmente frequenta.
Non si lamenta, ma notiamo che avrebbe bisogno di giocare con i suoi coetanei. Li nomina, coinvolgendoli nei suoi pensieri come fossero amici immaginari. Accade spesso quando inventa avventure con gli animali di plastica: un’intera giungla che dispone in scenari da Re Leone, citando dialoghi del film.
Ogni tanto ci stupisce per lucidità: ad esempio davanti alla tv, mentre scorrono immagini di una scuola, con alunni adolescenti:
- Ho voglia di vedere la mia maestra.
- Dai, domani le telefoniamo!
- No, voglio darle un abbraccio.
Unica consolazione, anche per lei, le storie della buonanotte raccontate via messaggi WhatsApp dalla maestra Luisa, che insegna italiano nella seconda elementare di Emma.
Dopo Gli Sporcelli di Roald Dahl siamo adesso approdati a Favole al Telefono di Gianni Rodari. Una a sera. Proprio come nel rito ideato dal Ragionier Bianchi, protagonista dell'opera, che viaggiando molto per lavoro aveva fissato un appuntamento telefonico quotidiano con la sua bambina: un momento dedicato ad inventare per lei delle storie che annullassero per un attimo la lontananza.
Anche Bianca le ascolta con interesse, chiusa nel suo sacco-nanna come un bruco, prima di addormentarsi. Oggi ha ancora un po’ di energia da sfogare e tenta salti in avanti per assestarsi sul cuscino, con la sola forza di alcuni colpi di reni. Le dico “Stai attenta, se ti spingi troppo rischi di picchiare la testa contro il muro”. Troppo tardi.
Stump.
Lacrime che velano gli occhi furbi. La bimba proiettile si è incagliata nella parete come un Harry Potter che sbagli binario per Hogwarts.
Il “te l’avevo detto” si trasforma in coccole. Abbraccio materno. Ghiaccio improvvisato: stasera è un sacchetto di spinaci surgelati. Fastidioso, molto meglio i classici piselli, ma li abbiamo finiti. "Poi passa"... La testata del letto, in legno, per fortuna ha attutito il colpo.
Emma può far ripartire la storia del Paese Senza Punta.
Per fortuna ci sono queste “favole allo smartphone”, per dimenticare la distanza dalla vita normale e calmarsi durante l’Armageddon.
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