#1 - IL GIURAMENTO DI IPPOCRATE


- Ciao mamma, vai al lavoro? Quindi corri tu a combattere il Coronavirus?

Sì bimbe, è così. E dovete essere orgogliose di mamma Francesca, che fa il suo dovere senza clamore e affronta il COVID-19 a pochi millimetri di distanza, quelli della sottile tuta anti-contagio che la separano dai pazienti in Rianimazione. 
Non schermata dallo schermo, come tanti leoni da tastiera che s’improvvisano immunologi in questi giorni.
Silenziosamente dà l’esempio, senza il panico degli accumulatori seriali d’Amuchina. E sorvolando il brusìo delle lamentele di chi soffre per le rinunce imposte dalle ordinanze… e magari al cinema ci va una volta all’anno, a teatro ancor meno e nei musei mette piede per sbaglio, solo quando c’è un buffet.




In una mattina di sole facciamo una passeggiata di famiglia in mezzo alla natura (aria aperta, normalità, giusto la cautela di evitare un bagno di folla) e nel pomeriggio lei indossa la sua “armatura” e va in prima linea. Questo significa, oltre che rispettare il Giuramento di Ippocrate, dare un esempio di civiltà, di cultura. Essere cittadini, non solo con diritti (giusto eh, compreso quello alla salute, garantito appunto da altri cittadini che hanno scelto di operare nel campo dell’assistenza sanitaria), ma anche con doveri e responsabilità.
Questo post non suoni polemico, ma suoni.
E non solo come una piccola sveglia per i tanti che vedo sminuire o ingigantire quanto sta accadendo, ma soprattutto come plauso pubblico a tutti i medici e al personale sanitario, che non ha tempo da perdere. 


Come non ne aveva il dott. Carlo Urbani nel 2003, mentre combatteva e sconfiggeva la SARS, restandone purtroppo vittima. Tra un simpatico meme e l’altro (alcuni fanno davvero ridere, beninteso, e servono a sdrammatizzare) prendiamoci un minuto per andare a scoprire meglio chi era. Il suo lascito è importante per i protocolli da seguire in questi giorni, che dettano le misure di contenimento del contagio. GRAZIE dunque a TUTTI voi medici e operatori sanitari, in trincea, 24h al giorno, a contenere l’emergenza Covid-19. 




A noialtri non resta che dimostrare un po’ di lucidità e prendere questa “pausa” come momento di riflessione (anche per pensare a come recuperare tanto lavoro perso, quando dal fronte ci daranno l’ok per farlo).- E adesso vai, amore della mia vita. Smorzo la retorica dedicandoti solo il saluto tipico di mamme e nonne, anche se fuori sembra già primavera: “Copriti bene!”.







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