#26 - ANZIANO SARAI TU. LA PIETAS E LA TV.



- Paaaapaaà… quando posso andare a dormire a casa della nonna Elsa?

- E dalla nonna Anna?

Ebbene sì, le nonne si chiamano come le protagoniste di Frozen. Giuro!
Però il colore dei capelli è invertito: Anna è bionda ed Elsa di una tonalità più scura. 
Se non ci credete chiedetelo ad Enzo e Aldo, i loro mariti.
È un club di nomi di sole 4 lettere. 
Un circolo esclusivo, con tre socie vip: le nipotine.

Nonni e nipoti sono abituati a vedersi spesso, ma nelle ultime settimane accade solo in videochat.


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Eh già, i nostri nonni sono “smart” e più passano gli anni anche per me, più sfuggente diventa la definizione “anziani”.

È una parola che dovrebbe indicare una categoria dello spirito, ricordare la saggezza, la temperanza (virtù snobbata, che aspettiamo torni di moda, magari nell’era post Covid-19). Insomma, non essere una semplice etichetta.

Basta una singola foto a esplicitare tutta la potenza delle generazioni “old school”, quella della Signora Fulvia, sarta di 84 anni, intenta a cucire mascherine per rendersi utile alla comunità (1).

Una lezione di vita.



Abbiamo tutti la stessa etá, solo in momenti diversi della vita ” dice un docente trentenne ad un collega cinquantenne nel brillante film francese Il professore cambia scuola. E poi se la ride. Finché quest’ultimo non fa colpo sulla fidanzata del più giovane.

Ribaltando la prospettiva, potremmo leggere questa frase ironica riflettendo sul nostro ruolo nel mondo e nel tempo. “ Abbiamo tutti la stessa etá, solo in momenti diversi della vita ”: quella vita che ci pone dinanzi continuamente occasioni di fare la cosa giusta, semplicemente immedesimandoci nell’altro. Intuendo i suoi bisogni.

In fuga dall’incendio di Troia, Enea porta sulle spalle il proprio padre Anchise, al seguito il figlioletto Ascanio.
Di recente quest’immagine evocativa restituita dall’Eneide di Virgilio (una scena scolpita poi dal Bernini) è tornata a commuovere: ha fatto il giro del web grazie ad un post di Mauro Berruto, in risposta all’agghiacciante rassegnazione di Boris Johnson “molte famiglie perderanno i propri cari prematuramente”.



Un gesto di cura, quello di Enea, descritto in un brillante dialogo del poetico quanto divertente film Scialla! (Stai sereno), caso di grande successo nel panorama del cinema italiano, capace di catturare anche l’attenzione del pubblico più giovane. La fuga di Enea e Anchise veniva citata esplicitamente in un importante snodo narrativo della pellicola, come simbolo della presa coscienza delle proprie responsabilità da parte di un liceale scapestrato. A scrivere la sceneggiatura e dirigere il film Francesco Bruni (già sceneggiatore per Virzì e autore dell’adattamento tv de Il Commissario Montalbano di Camilleri), che poi sarebbe tornato ad accarezzare il tema dell’incontro e dell’empatia tra diverse generazioni nel toccante Tutto quello che vuoi, storia dell’inaspettata amicizia tra un anziano poeta ed un giovane abituato a ciondolare tutto il giorno con amici perditempo. (2)



Sentirsi tutti la stessa età, semplicemente consapevoli di quale bagaglio d’esperienza siamo portatori, ci rimette tutti sullo stesso piano.

E in questo periodo anche gli eroi del quotidiano, tutti quei sanitari impegnati a salvare vite, si dimostrano innanzitutto persone pronte a sacrificare i loro mantelli da supereroi per trasformarli in mascherine e presidi utili per i degenti. Un’umanità che ha tutta la stessa età, quella dove la fratellanza torna ad essere una priorità.

Tra i tanti i segnali che lo dimostrano mi emoziona l’appello dell’amico Mauro, medico rianimatore nonché compagno di università di Francesca, che ora dirige una residenza per anziani. Un’accorata richiesta d’aiuto per gli ospiti della struttura e per gli operatori sanitari della sua Valcamonica.

Mentre ne parlo con lei ripenso ad un altro appello letto di recente, quello di Pupi Avati, lanciato alla Rai: 

Mi chiedo perché in questo tempo sospeso fra il reale e l’irreale, come in assenza di gravità, i media e soprattutto la televisione e soprattutto la Rai, in un momento in cui il Dio Mercato al quale dobbiamo la generale acquiescenza all’Auditel, non approfitti di questa tregua sabbatica di settimane, di mesi, per sconvolgere totalmente i suoi palinsesti dando al paese l’opportunità di crescere culturalmente (…).
Perché non proporre quel tipo di programmazione che fa rizzare i capelli ai pubblicitari! Perché non approfittiamo di questa così speciale opportunità per provare a far crescere culturalmente il paese stravolgendo davvero i vecchi parametri, contando sull’effetto terapeutico della bellezza?

Insomma, chi ha vissuto molto prefigura già nuovi inizi, con generosità e lucidità.

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- Quand’è che potremo andare a dormire di nuovo dai nonni?

- Facciamo così: aspettiamo ancora un momento, amori miei… giusto il tempo che la tv trasmetta qualche bel film.


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NOTE


(1) Ringrazio di cuore Edoardo Martinelli, autore della fotografia e figlio della signora Fulvia, per la gentile concessione dello scatto, come anche il caro Elia Mouatamid per aver divulgato questa immagine così carica di speranza e averci messo in contatto.


(2) Una curiosità: proprio Andrà tutto bene - come il motto tanto reiterato in questi giorni - è il titolo del nuovo film di Francesco Bruni. L’uscita, inizialmente programmata per la festa del papà 2020, è stata rimandata a causa della pandemia.

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