#5 - MITIGARE PER NON COLLASSARE
Un’altra settimana di stop.
L’autorevole settimanale Internazionale ci aiuta a capire perché è necessaria.
In estrema sintesi: mitigare per non collassare.
Ho sottolineato i passaggi chiave, ma tutto l’articolo è interessante.
Aggiungo, inoltre, uno screenshot con le statistiche del contagio aggiornate (in Corea del Sud - al secondo posto dopo la Cina per casi e appena prima di noi, che siamo al terzo - i 1200 pazienti di due giorni fa adesso sono diventati oltre 3mila).
In questi giorni anche sui social cominciano a spuntare appelli di medici, che dalla prima linea lanciano segnali d’allarme.
Ieri mi ha colpito quello del dott. Baggi, Chirurgo degli Spedali Civili di Brescia (che ringrazio per la chiarezza), eccone un passaggio:
"Se domani avessi un incidente in auto, un ictus, una grave peritonite (queste patologie continuano, non si fermano per lasciare posto a COVID-19), rischieresti di non trovare posto in Rianimazione.
Sì certo, è letale soprattutto per i pazienti a rischio, compromessi; ma gli altri “pazienti gravi”, si salvano? Si, ma se abbiamo tempo e spazio di curarli in Terapia Intensiva.
Nella mia breve esperienza da medico, non ho mai visto (come invece sto vedendo ora..) un intero reparto di Rianimazione occupato da casi di influenza.
Quindi, serve qualche altro discorso? Per me, no.
Le misure di restrizione pubblica adottate (bar, ristoranti, scuole, ecc ecc) sono dunque necessarie? Per me, si.”
Nella mia breve esperienza da medico, non ho mai visto (come invece sto vedendo ora..) un intero reparto di Rianimazione occupato da casi di influenza.
Quindi, serve qualche altro discorso? Per me, no.
Le misure di restrizione pubblica adottate (bar, ristoranti, scuole, ecc ecc) sono dunque necessarie? Per me, si.”
#mitigare
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