#7 - REALIZZARE L'EMERGENZA
Stamattina avremmo dovuto ospitare al Nuovo Eden il regista di Mio Fratello Rincorre i Dinosauri, Stefano Cipani, per la proiezione della Rassegna Scuole. Enorme il dispiacere nel rimandare questo appuntamento, pianificato da agosto dello scorso anno. È la terza data che perdiamo, dalla chiusura per l’Ordinanza.
Un rammarico che mi ricorda ancor più l’importanza di esprimere, anche pubblicamente, solidarietà ai tanti amici gestori di sale, organizzatori di festival e operatori culturali che stanno vedendo tanto lavoro andare in fumo (ultimo colpo, lo slittamento del Bergamo Film Meeting!).
Tanti gli sforzi organizzativi per far quadrare il calendario accademico, nonostante la pausa forzata, anche in Università e in Accademia SantaGiulia (dove oggi doveva iniziare una normale sessione d’esami e tesi, che invece sarà gestita con modalità speciali) e in ITS Machina Lonati.
Teniamo duro, vedo già tantissima energia e voglia di reagire in tutti. Sono con voi.
Non avevo ancora parlato, nello specifico, di questo aspetto del periodo che stiamo vivendo, ma ovviamente mi sta molto a cuore.
Ci tengo a sottolinearlo, consapevole che le rinunce che stiamo facendo (e i sacrifici che faremo per recuperare) non sono insensati, ma in linea, oltre che con le indicazioni delle Istituzioni, con voci autorevoli del mondo scientifico.
Lo evidenzio perché leggo, ancora, sui social alcuni sfoghi (sia chiaro, nervosismo e dispiacere ci stanno) che finiscono per sminuire o mettere in discussione l’importanza delle misure per mitigare il contagio.
Senza auspicare polemica alcuna mi limito a ribadire, perché lo ritengo un dovere civile, che - in primis - ci sono dati concreti per esaminare la situazione (e rendersi anche conto che non si risolverà facilmente o velocemente). Invito tutti a consultarli.
Poi c’è quanto respiro vivendo con Francesca (che oggi si farà un turno di Automedica, dalle 8 alle 20, e nei prossimi giorni tornerà nella sua Rianimazione, satura ormai solo di pazienti Covid-19) e questo post e il mio incremento d’uso dei social servono per condividere con voi quanto apprendo da un punto di vista così specifico. (A parte ciò: 106 è il numero dei ricoverati Coronavirus nelle rianimazioni lombarde, ieri sera).
Inoltre ci sono le voci di altri medici, da quelli in prima linea (e molti sui social raccontano una quotidianità che sembra davvero da trincea - non posso condividere tutto perché ognuno ha le restrizioni di privacy che preferisce per la condivisione dei post), a chi amministra, fino a chi studia i numeri della situazione: ASCOLTATELI.
Vi consiglio, poi, la lettura dei quotidiani, in questo periodo più che mai: raccomando le edizioni cartacee, dove ci sono gli approfondimenti e tante interviste che aprono gli occhi.
Chiudo, scusandomi per la lunghezza del post (ma se guardate l’ora capirete quanto l’analisi di questa emergenza mi coinvolge, e come passo i momenti di calma casalinga, dopo aver messo a dormire le pupe) e confidandovi che tra le tante cose che accadono in queste ore (crescita esponenziale dei casi, tendopoli, il contagio dello scrittore Luis Sepúlveda - 70 anni - e di conseguenza tutti i partecipanti al festival letterario dove è intervenuto messi in allerta... ), la notizia che più mi turba emotivamente - forse per l’ennesima assonanza con uno stato di guerra - è quella del richiamo in servizio dei medici in pensione e dell’anticipazione della lauree in Infermieristica per aumentare la forza lavoro negli ospedali lombardi, che mi offre la misura del volume di pazienti attesi e nello stesso tempo mi fa pensare al rischio che corrono tutti gli operatori sanitari, che non mi stancherò mai di ringraziare.
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