#35 - MESSAGGI IN BOTTIGLIA (DA BRESCIA E NEW YORK)
Torna ad abitare il tuo corpo.
Tieni la posizione.
Inspira.
Espira.
Come se fosse Antani.
Guerriero pacifico.
Comincia a diventare consapevole del tuo respiro.
Posizione del cane.
Inspira. Cane in su.
Espira. Cane stirato in giù.
La supercazzola prematurata.
Grazie per aver condiviso la tua pratica con noi.
I video tutorial per fare yoga mi piacciono moltissimo in questo periodo. Non scherzo. L’unico problema per un neofita come me è che ad ogni espressione che mi suona nuova, come svanasana (la posizione del cane) o sarduli mudra (il gesto della tigre) m’immagino che a doppiare la lezione sia il grande Ugo Tognazzi, nel personaggio del Conte Mascetti della serie di film cult Amici Miei.
Spero che questo mio volo pindarico non risulti irriverente, anche perché mai come in questo periodo ci serve un approccio al quotidiano lucido ma ironico, come quello del maestro Mario Monicelli, per far accettare di buon grado le restrizioni del lockdown al nostro cervello.
Comunque provare a fare yoga genera almeno due benefici immediati in quarantena, oltre all’occasione di mantenersi in forma: cane Juliano si agita meno rispetto a quando in salotto si fa CrossFit e soprattutto trascorro con Francesca, bellissima e in armonia con il cosmo del tempo “di qualità” (chissà come avrebbe riso, Monicelli, di questa definizione così commerciale).
È fondamentale per lei scaricare un po’ pensieri accumulati nelle corsie di Terapia Intensiva, quelli più subdoli entrati sottopelle, incuranti delle tute di protezione.
Ci sarebbe molto da dire anche su regia, montaggio e suono delle videolezioni che Francy si scambia con le amiche. Ma sono annodato in posizioni inedite e subisco l’ansimare aromatico del nostro grande animale biondo. La posizione che preferisce lui è, infatti, quella del bue o dell’asinello: sguardo adorante e fiato bollente in direzione di noi umani supini sui tappetini.
- Cazzarola cosa vuol dire, papy? - entra a gamba tesa la piccola Bianca, infilandosi sotto le mie gambe ridendo, mentre tento di tenere una posizione tipo quella di Atlante che regge il globo terrestre.
- Gulp! Ma niente, amore... somiglia alla battuta di un vecchio film.
- Ma vuol dire che siamo arrabbiati? L’ho già sentita... in macchina...
- Ehm, mah... può darsi, ma non ripeterla all’asilo, mi raccomando.
- Quando torniamo all’asilo?
"Cazzarola!" - penso soltanto, e mi trattengo dall’esclamare - mi sono tirato la zappa sui piedi... sto qui a fingere di reggere il mondo, ma ci sono cose che devo sostenere davvero, a partire dalle conversazioni con una quattrenne.
- Ci vuole ancora un po’ di pazienza, cucciola. Questa specie di vacanza dura ancora un po’, anche le tue maestre e i tuoi compagni sono nelle loro case. È come un gioco, una specie di nascondino: bisogna stare rintanati finché qualcuno (e in questo caso tocca ai grandi) non dice tana libera-tutti.
Parlando di adulti, comincio a pensare ai tanti che hanno lanciato messaggi di speranza efficaci e non superficiali in questi giorni.
A chi ha provato a parlare all’anima della gente, senza banali rassicurazioni, utilizzando piuttosto messaggi sinceri e carichi di empatia.
Anche la Regina d’Inghilterra ha annunciato un messaggio alla nazione, in serata.
Francy ed io discutiamo del video NY TOUGH (New York è tosta) visto al tg, dedicato a New York dall’agenzia creativa Convicts, utilizzando stralci del discorso sull’emergenza Covid-19 pronunciato il 24 marzo dal governatore Andrew Cuomo.
(Clicca qui per vedere il video)
Nasce sulla falsariga di un video rilasciato dalla stessa agenzia qualche giorno prima, ma è molto più d’effetto. La retorica è sempre in agguato, quando si creano cortometraggi di montaggio, con una voce fuoricampo a fare da asse portante al susseguirsi d’immagini. Ma l’alchimia tra sequenze e discorso cattura, ha la solennità di un momento storico.
E così lo schermo oggi più che mai si fa medium: mezzo di comunicazione all’interno del quale si modula il racconto della società, ma anche l’incontro tra i singoli reclusi nelle proprie case. È un contenitore di appelli consegnati al presente, con la consapevolezza del proprio valore di testimonianza storica: sono S.O.S. come i messaggi in bottiglia dei naufraghi.
Osservando con Francesca sul piccolo schermo le immagini in bianco e nero di New York, città che in tanti amiamo e riteniamo simbolica, l’abbiamo sentita vibrare sull’epidermide: i ricordi di quando ne abbiamo solcato le strade sono riemersi vividi. L’idea che debba rialzarsi al più presto e il desiderio di portarci Bianca, unica del nostro quintetto a non esserci mai stata, sono subito montati nei nostri cuori.
Tanto più che dovremo raccontarle una storia bellissima che la lega già alla Grande Mela: cinque anni fa è stata l’ultima tappa di un fantastico viaggio di famiglia negli Stati Uniti e mamma Francesca, già con il sospetto di essere in dolce attesa, volle aspettare di essere a proprio a New York per fare il test di gravidanza. E così accadde che in un piccolo e accogliente hotel di Soho scoprimmo di aver fatto tombola: saremmo diventati una famigliola di 5 elementi!
“ Ce la faremo - incita Cuomo - perché amo New York e amo New York perché New York vi ama. New York ama tutti voi. Che tu sia bianco, nero, mulatto, asiatico, basso, alto, gay, etero. New York ama tutti. Ecco perché amo New York. E alla fine, amici miei, anche se è una lunga giornata, e questa è una lunga giornata, l'amore vincerà ancora contro questo virus ”.
Vista da Brescia, dopo 7 settimane in isolamento, adesso sembra lontanissima. Ma la tragedia che condividiamo la fa sentire vicina. E anche l’orgoglio espresso dal governatore italoamericano ci lega, riaccendendo memorie di un passato che sentiamo appartenere all’intera famiglia umana. Tracce di un’esperienza collettiva sul pianeta, fatti che ci appartengono anche se vissuti attraverso la lente dei media, come gli attentati dell’11 settembre 2001.
In questo momento, paradossalmente, sono proprio le cicatrici delle ferite del passato a raccontarci quanto possiamo essere forti. E anche a Brescia un instancabile e brillante cantore del nostro passato ha realizzato un video molto emozionante nei giorni scorsi. Niente a che vedere con i potenti mezzi di una grande agenzia di comunicazione, ma l’empatia che accende è dello stesso tipo.
Si tratta di #bresciasirialzasempre, al contempo appello e discorso motivazionale dell’attore Roberto Capo, anima con il regista Enrico Fappani della webserie Ch'él chì chèl lé, che da anni racconta il passato della nostra città regalando a migliaia di spettatori il ripasso della storia unito a tanti sorrisi.
Stavolta Robi è pura passione: in un simil-pianosequenza a camera fissa elenca tutte le battaglie del passato, quelle che hanno reso “tosta” Brescia. Il suo fiato è quello di un eroe in corsa per difendere la patria, non si risparmia. I suoi occhi sono spiritati, posseduti dalla passione. Ci guarda dritti in faccia, fissando la macchina da presa, in quella che nel gergo del cinema si chiama “interpellazione”. L’attore guarda lo spettatore: lo chiama. Annulla la distanza. Infrange lo schermo.
La portata eccezionale di questi 2 discorsi accorati, uno dedicato a New York, l’altro a Brescia, è che ascoltandoli, anche ad occhi chiusi, entrano dritti nell’anima.
Funzionerebbero bene anche alla radio. La passione sviscerata dai loro autori ricorda quella del Charlie Chaplin del finale de “Il grande dittatore”, quando l’uomo comune si fa leader e parla all’umanità.
Siamo di fronte all’eccezionale.
Stavolta il medium non è il messaggio, con buona pace dell’acuto teorico Marshall McLuhan, che nella sua condivisibile visione della funzione dei mass media evidenziò il contrario.
Qui, tuttavia, il mezzo di comunicazione non forgia il contenuto a sua immagine e somiglianza. Non lo modella fino a calzare perfettamente nella propria forma.
Serve solo a trasferirlo, lanciarlo in balìa delle onde del destino, sperando incontri l’attenzione di qualcuno e accenda gli animi, ci ricordi di non esser soli.
Siamo dinanzi, semplicemente, a 2 meravigliosi messaggi in bottiglia.
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Torna ad abitare il tuo corpo.
Tieni la posizione.
Inspira.
Espira.
Guerriero pacifico.
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NOTE
- L'immagine di Piazza della Loggia è stata scattata da Nicola Zambelli.
- I numeri attuali dell'emergenza:
NEW YORK - 3048 vittime
BRESCIA - 1630 vittime (ma già 3 giorni fa si evidenziava che, considerando i tanti decessi senza tampone, i morti bresciani legati al Covid-19 sarebbero oltre 2800)
- I numeri attuali dell'emergenza:
NEW YORK - 3048 vittime
BRESCIA - 1630 vittime (ma già 3 giorni fa si evidenziava che, considerando i tanti decessi senza tampone, i morti bresciani legati al Covid-19 sarebbero oltre 2800)
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