#41 - SORPRESE PASQUALI



- Oggi c’era un paziente che camminava avanti e indietro per il reparto, aiutato da una nostra infermiera. Una scena surreale e commovente. Non succede mai con i nostri degenti, sono sempre tutti allettati. Caso particolare, lui si è rimesso in forze velocemente. Un regalo inatteso e bellissimo per noi “astronauti”, che tutti bardati osservavamo questa passeggiatina a sorpresa.

Francesca è raggiante al rientro dal turno di giorno in Terapia Intensiva. 






Mentre mi racconta i motivi di questa iniezione di fiducia nel futuro, quantomai necessaria di questi tempi, sento nella mia mente risuonare le note di Setting Sailla bellissima canzone che fa da sigla a Moden Love, brillante serie ispirata alle storie raccontate da una rubrica del New York Times uscita pochi mesi fa. Tutti episodi indipendenti uno dall’altro, accomunati dall’ambientazione newyorkese e coordinati dal bravo John Carney, sempre attento alla musica (abbiamo amato il suo Sing Street, e adorato il cult Once ).




Lei prosegue con i resoconti, mentre cuciniamo insieme pannocchie e uova per le nostre Minions (cibi che incredibilmente mettono d’accordo tutta la truppa) e noi ci apriamo una bottiglia di Bolgheri superiore. Stasera un brindisi ci sta: è Pasqua e domani Francy può riposare per un giorno. Un piccolo vizio per il palato è dunque lecito, e poi, come insegna Sideways, uno dei nostri film preferiti, le grandi bottiglie non vanno tenute solo per le grandissime occasioni, altrimenti si rischia di invecchiare più di loro in attesa di berle. 
Quando spiego questa cosa agli amici devo sempre stare attento a non addentrarmi troppo nei dettagli, il pericolo spoiler è dietro l’angolo, in caso qualcuno non abbia visto il poetico e divertente film che Alexander Payne ha ambientato tra i vigneti californiani della Napa Valley.

Brindiamo, Francesca anche per dimenticare che domani, proprio in uno dei suoi pochissimi giorni di riposo di questo periodo, uno degli Chef stellati che lei apprezza di più farà una sorpresa al personale sanitario del suo reparto, recandosi a cucinare in ospedale. Un bel gesto di solidarietà, utile a tenere alto il morale di chi è in prima linea ormai da 7 settimane. Vabbé, è andata così. Il rammarico di non poterci essere si scioglie nella gioia di godersi un po’ la famiglia (buona parte in video-saluto, certo… dovrà accontentarsi di me e delle pupe). E poi è il più roseo andamento generale dell’emergenza a occupare i suoi pensieri, più positivi adesso:

- Abbiamo iniziato a ridurre i posti letto. Diciamo che, facendo riferimento alla sola sezione Covid che gestiamo noi, se nelle condizioni iniziali eravamo in grado di seguire 10 pazienti e, sforzo dopo sforzo, avevamo aumentato fino a 26 posti, adesso siamo a 16 malati. Insomma, la discesa verso la normalità è davvero iniziata. Se però a Pasqua e Pasquetta la gente non rispetterà le restrizioni saremo di nuovo a rischio collasso. Speriamo che tutti capiscano quanto conta ogni singolo sforzo.

L’ennesima video-chiamata del giorno irrompe a mettere in pausa il nostro scambio di confidenze, possibile intanto che i Minions hanno le fauci impegnate. È uno di quei momenti in cui l’idea di richiamare più tardi appare lecita e non troppo scortese: chiunque capirebbe la scelta, pensando a quanto poco ci vediamo e considerando il periodo. Ma il nome che compare in anteprima sul telefono è quello di un caro amico che non sentiamo con grande frequenza, così rispondiamo, sperando non sia una chiamata “a sfondo Covid”, magari per consigli o preoccupazioni).

E la vita ci riserva la sorpresa pasquale più bella: sono in due dall’altra parte dello schermo e dopo pochi convenevoli scopriamo che è in arrivo un annuncio… diventeranno genitori!
Lacrime di gioia: eccovi di nuovo, dove eravate finite. Brave, venite a riprendervi il vostro posto, scacciando quelle troppo salate portate dalla tempesta. 

In alto i calici!

Visto che aprire le buone bottiglie è sempre un’ottima idea? 

Eh già! Questa ce la ricorderemo davvero, grazie alla bella notizia che ha suggellato.

Al termine della chiamata, trasformatasi poi in un fiume di racconti e considerazioni (dai consigli per la gravidanza, al rievocare le cose fatte insieme nella vita, ai progetti per future vacanze di gruppo) io e le bimbe mostriamo alla mamma il videoclip d’auguri pasquali che abbiamo girato per nonni, zii ed amici. 

Colonna sonora, neanche a dirlo: Setting Sail, firmata dallo stesso regista John Carney con Gary Clark.

Ambientazione : interno cucina, laboratorio creativo di pittura su uova sode.

Guest star : Bianca che suona l’armonica ballando come una gitana imbizzarrita. 

Scena cult : Bianca che suona l’armonica alla finestra, decide di dedicare una canzone al gatto dell’amichetto vicino di casa Eddy, vedendolo passare e richiamandone l’attenzione. 

Note tecniche di produzione (utili per set futuri): il primo problema del dipingere le uova è realizzare di doverle tenere dritte, in qualche modo. Risolto al volo: con i Lego. In casa non abbiamo portauova… dev’essere perché alla coque sono buone, sì, ma vuoi mettere la praticità nel dare ai bimbi quelle sode o all’occhio di bue (o addirittura in camicia, se ispiratissimi)? Innanzitutto si evita l’effetto Pollock, insomma lo sgocciolamento selvaggio su tovaglie, bavaglie o addirittura pavimenti e muri. E poi non c’è il rischio del mangia-e-bevi guarnito di guscio tritato. 
E dunque l’ennesimo bisogno sublimabile con un click su Amazon, ai tempi del lockdown si è trasformato in un’occasione di ingegnarsi con quanto a disposizione.
Molto meglio così: la simpatica attività pasquale si è arricchita di un passaggio creativo in più e la costruzione del supporto ha regalato una mezza mattinata di sorrisi alle Minions. E pure a me, che non ho smesso di fotografarle e di filmare, affascinato dagli schizzi di tempera delle mie novelle emule di Jackson Pollock. 

Stavolta ci stava, perché bisogna lasciarsi trasportare dalle situazioni straordinarie, anche le più piccole. È da quelle che nasce la poesia: ed è allora che aprire la bottiglia giusta al momento giusto non sarà più un cruccio, ma un’azione spontanea, parte del flusso di eventi che rendono speciale la normalità della vita.


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